«Voglio solo la verità». Comincia così il doloroso sfogo della mamma del bimbo che nei mesi scorsi, così come riferito dagli inquirenti, aveva subìto una aggressione in un asilo di Palmi. A distanza di un paio di mesi, anche per mettere a tacere voci su quanto sarebbe accaduto quel giorno, che secondo il genitore vorrebbero sminuire quanto accaduto, torna a parlare la mamma: «Non voglio ragioni né colpe, non voglio accusare né essere additata. Non voglio strumentalizzare ciò che è accaduto ma voglio solo la verità, verità che tutt’oggi disconosco. È vero, gli incidenti possono capitare ovunque ma mio figlio per essere ridotto così non è passato sicuramente un minuto. Vorrei solo alcune risposte. E sono quelle che mi logorano».
Le indagini: quattro persone denunciate
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, lo scorso 7 dicembre il bambino avrebbe subìto una aggressione da parte di un suo piccolo compagno. Il personale della polizia di Stato, per meglio ricostruire i fatti oggetto della denuncia – spiegarono gli inquirenti all’epoca dei fatti – «si è recato presso la struttura per raccogliere informazioni utili dal titolare su quanto accaduto ed estrapolare le immagini del sistema di video sorveglianza presente nell’asilo. All’atto del controllo, gli agenti ebbero modo di constatare che il titolare aveva cancellato l’intera memoria dal sistema di videosorveglianza e scaricato su memoria esterna, che ha consegnato agli operatori, soltanto una parte delle immagini che hanno permesso di accertare l’aggressione avvenuta durante il riposo pomeridiano svoltosi per oltre 40 minuti senza vigilanza». Per quanto rilevato «il titolare dell’asilo è stato denunciato per favoreggiamento personale, atteso l’eliminazione di una parte delle immagini contenute nel DVR del sistema di videosorveglianza, e tre operatrici della stessa struttura sono state denunciate per abbandono di minori». La mamma si pone oggi alcuni interrogativi: «Dove erano le maestre e i tutori mentre lui gridava e chiedeva aiuto? Perché non siamo stati chiamati? Perché non sono stati chiamati i soccorsi? Mai e poi mai vorrei che nessun bimbo e nessun genitore si trovasse nella mia situazione. Ma basta dire che mio figlio ha avuto solo due morsi e due graffietti. Basta dire che queste cose possono capitare. Eh no, mi spiace: non possono e non devono succedere. Perché un conto è un morso, che avviene in maniera imprevedibile o un graffio, uno spintone, ma non questo. Mai e poi mai permettetevi di dire che io sono pazza, che io esagero» conclude il suo sfogo la mamma, che resta in attesa di capire cosa è accaduto quel giorno in quella struttura.