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Reggio, processo "'Ndrangheta stragista", accolte richieste Pg e riaperto il dibattimento

La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, presieduta da Bruno Muscolo, dopo tre ore di camera di consiglio, ha accolto la richiesta della Procura generale, rappresentata in dibattimento dal Procuratore aggiunto distrettuale Giuseppe Lombardo, di riapertura dell’istruttoria dibattimentale. Nella sua ordinanza, la Corte ha sottolineato la 'pertinenza e la rilevanza', della documentazione versata dall’Ufficio di Procura.
Nella prossima udienza, fissata già per il 17 febbraio, inizieranno gli interrogatori del vice-questore in forza alla Dia Michelangelo Di Stefano e, a seguire, nelle successive udienze, i collaboratori di giustizia Antonio Schettini - killer reo confesso dell’educatore penitenziario Umberto Mormile, ucciso nell’aprile del 1990 a Carpiano (Mi) per avere rifiutato una 'relazione di favore' al boss della ndrangheta Domenico Papalia - Annunziato Romeo e Antonino Parisi, anche loro ritenuti dalla pubblica accusa 'a disposizione' del boss ergastolano originario di Platì.
Il Collegio, inoltre, ha accolto la richiesta della Procura generale di acquisire al dibattimento la sentenza 'Italicus bis' del 3 agosto del 1994, e le intercettazioni in carcere a carico del capo mandamento di Brancaccio, Giuseppe Graviano. In 'Ndrangheta stragista', Giuseppe Graviano è imputato con il boss della ndrangheta di Melicucco (Reggio Calabria) Rocco Santo Filippone, quali ispiratori del duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, avvenuto il 18 gennaio del 1994 nei pressi dello svincolo autostradale di Scilla, uno dei più inquietanti episodi che hanno contrassegnato la 'stagione delle stragì voluta da Totò Riina e condivisa anche - secondo quanto emerso dalle indagini della Procura distrettuale - da alcune 'famiglie' di vertice della 'ndrangheta calabrese.

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