Continua lo stallo all’Accademia di Belle Arti sulla nomina del direttore. Tanto che il diretto interessato, Sacchetti, si lancia in amare considerazioni: «Quali misteri si celano dietro il lungo silenzio da parte del Ministero? Ripercorriamo la vicenda che ha inizio nel 2018, quando l'allora direttore Maria Daniela Maisano, qualche mese prima della pubblicazione del bando per la nomina del nuovo direttore dell'istituzione, conferisce un incarico fiduciario (di vicedirezione) al suo ex marito prof. Francesco Scialò, che, proprio grazie a questa nomina, può presentare la propria candidatura. Alla data di scadenza del bando, nel gennaio 2019 (con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del mandato della Maisano) presentano domanda di partecipazione il prof. Francesco Scialò e il prof. Pietro Sacchetti. Le votazioni si concludono con la vittoria del primo, che riporta 23 voti contro gli 11 del prof. Sacchetti. Stando alle procedure il prof. Scialò si sarebbe dovuto insediare nel mese di ottobre del 2019, cosa che non è mai avvenuta, perché il Tar di Reggio Calabria su ricorso del prof. Sacchetti, con un decreto presidenziale prima e con ordinanza dopo, ne sospendeva la nomina, poiché rilevava che l'incarico di vice direttore, conferito dalla ex moglie¬ Direttrice Maisano, era funzionale alla partecipazione al bando e, pertanto (in conflitto di interessi) inutilizzabile quale requisito«. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio