«Ho proposto, e stiamo lavorando in questa direzione, che all’interno dell'Istituto della “messa alla prova” trovi spazio la lettura dei libri. Non è accettabile che in Calabria solo il 30% dei ragazzi dedichi una parte del proprio tempo a questa attività che apre spazi importanti di legalità e di sensibilità. Dove c'è cultura, non c'è delinquenza». Così Roberto Di Palma, procuratore capo dei minori della nostra città, mette un punto fermo nel percorso di risalita di quei ragazzi che hanno sbagliato ma ai quali lo Stato offre una possibilità concreta di recuperare il terreno perduto e scegliere finalmente il meglio per il loro futuro.
«L'istituto della messa alla prova, del quale sono un convinto sostenitore, sta dando soddisfazioni in termini di risultati effettivi che sono per noi il vero metro di valutazione; in concreto - spiega Di Palma-, significa una cosa su tutte: portare dalla parte dello Stato minori che fino a poco tempo prima erano dalla parte sbagliata. La finalità è fondamentale: riprendere in mano la propria vita».
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