«Il ritardo con cui si sta procedendo alla revoca della concessione alla Sacal e i tempi rallentati con cui sta agendo il presidente della giunta regionale possono produrre ulteriori gravi danni al sistema aeroportuale calabrese. Le istituzioni (Ministero, Enac, Regione) non possono fare annunci roboanti e ultimatum e concedere poi altro inutile tempo ad una società che sta sempre più distruggendo gli scali di Lamezia, Reggio e Crotone». È quanto afferma, in una nota, Nino Costantino, segretario generale della Filt Cgil Calabria, che punta l’indice sulla gestione del sistema aeroportuale tra il Pollino e lo Stretto. Il quadro – e non soltanto quello tratteggiato dal sindacato – è sempre più a tinte fosche. E tiene banco non solo la possibile (ma ancora non concretizzatasi) riacquisizione delle quote societarie di maggioranza da parte della Regione. «Intanto, in queste settimane – rimarca Costantino – si è discusso di un altro anno di cassintegrazione sottoscritta anche dalla Cgil perché, a differenza della precedente, l’azienda ha accettato di anticiparla mensilmente, come la Filt aveva sempre chiesto. Ma la preoccupazione maggiore sta nel tentativo, neanche tanto nascosto, del management aziendale di esternalizzare uno dei settori importanti rendendo così più debole la capacità produttiva dell’azienda, meno qualitativi i servizi per i cittadini e meno esigibili i diritti e le garanzie per i lavoratori. Siamo ad un punto critico dell’attività della Sacal: Lamezia lamenta in alcuni giorni una ulteriore riduzione inaccettabile dei voli, Reggio e Crotone sono aeroporti fantasma, la gestione dei tre scali è inesistente, gli stagionali hanno saltato la stagione invernale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio