Dopo la condanna di uno dei “bulli”, scatta anche il procedimento penale per il dirigente scolastico. Nuovi sviluppi nelle indagini sugli atti di bullismo ai danni di un bambino residente nel Reggino, che all’epoca dei fatti, a gennaio 2016, aveva solo 9 anni. Il pm Vittorio Fava – informa lo studio di consulenza legale “3A” – «al termine delle indagini preliminari del procedimento penale, parallelo a quello incardinato presso la Procura dei minori, a carico all’allora dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo in questione, ne ha disposto la citazione diretta a giudizio davanti al giudice monocratico del Tribunale di Reggio Calabria». Il dirigente, oggi in pensione, è accusato del reato di lesioni personali «per colpa consistita nel non impedire l’evento che aveva l’obbligo giuridico di impedire». Secondo la ricostruzione della pubblica accusa, all’uscita di scuola la vittima sarebbe stata aggredita mentre si trovava in cortile in attesa dello scuolabus. Una violenta aggressione di cui si sono sarebbero macchiati quattro ragazzi, tra cui una ragazzina, d’età compresa tra i 10 e 14 anni: in due avrebbero tenuto ferma la vittima, il terzo, il più grande, con uno di quelli che lo tenevano fermo, «lo colpivano a calci e pugni rispettivamente alla schiena e alla gamba sinistra, con la cooperazione della ragazzina che lo minacciava, cagionandogli lesioni personali refertate dal pronto soccorso» e giudicate guaribili in 25 giorni. Il preside dovrà comparire in aula l’8 marzo, davanti al giudice Margherita Berardi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio