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Polistena, l'amministrazione comunale prende possesso dei beni confiscati alla ‘ndrangheta

Il Comune ha così ricevuto tre appartamenti, da riutilizzare per uso pubblico, un’autorimessa e due terreni, di cui uno sarà adibito a centro di riuso nel ciclo della raccolta differenziata

Michele Tripodi

A pochi giorni dall’anniversario dell’approvazione della legge n.109 adottata il 7 marzo del 1996, che disciplina il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, l’Amministrazione Comunale di Polistena compie un altro gesto importante nel processo di contrasto alla ‘ndrangheta e alla criminalità organizzata.

Questa mattina il sindaco Michele Tripodi, accompagnato dagli assessori comunali, da tecnici, operai e vigili urbani, coadiuvato dalla presenza delle Forze dell’Ordine, ha dato effettiva esecuzione alla relativa delibera approvata nel primo Consiglio Comunale d’insediamento. Il Comune ha preso possesso dei beni confiscati alle cosche di ndrangheta di Polistena, assegnati dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC) e trascritti alla proprietà del Comune nei giorni scorsi.
Si tratta di tre appartamenti, un’autorimessa, due terreni dislocati in vari punti del territorio di Polistena che sono stati acquisiti al patrimonio comunale. Gli appartamenti saranno riutilizzati per uso pubblico con una serie di destinazioni di tipo istituzionale, sociale e culturale ma anche con funzioni di protezione civile, mentre un terreno situato in campagna sarà adibito a centro di riuso nel ciclo della raccolta differenziata. A tal proposito il sindaco Michele Tripodi ha annunciato che saranno subito investite risorse importanti per le progettazioni poiché i beni presi in consegna oggi non si trovano in condizioni di fruibilità immediata. La progettazione sarà finanziata utilizzando i fondi già disponibili trasferiti dallo Stato. Subito dopo, in una logica di restituzione dei medesimi beni alla collettività, si chiederanno appositi stanziamenti per eseguire i lavori necessari.

La lotta alle mafie rimane al primo punto delle linee programmatiche dell’Amministrazione Comunale come testimonia la volontà di discutere già al Consiglio di insediamento, la definizione degli indirizzi per il riuso dei beni.
Le prime azioni della nuova Amministrazione, compresa quella odierna, segnano la ripresa di un cammino lungo la traccia della storia antimafia che ha contraddistinto la città e che ancora è ben visibile nelle attuali istituzioni rappresentative e nella società civile di Polistena.
La scelta di oggi è un importante traguardo che fa rivivere continuità e linea di pensiero con le battaglie per l’emancipazione sociale e culturale compiute contro la 'ndrangheta, completando le decisioni forti di costituzione di parte civile dell’Amministrazione Comunale nei procedimenti penali “Scacco Matto” e recentemente in “Faust”.

“Contro la ndrangheta serve unità d’intenti e ogni deviazione, comportamento rinunciatario o parola non detta rischia di diventare un atteggiamento complice. Ecco perché ha dichiarato il primo cittadino - abbiamo voluto essere presenti di persona alla presa in consegna dei beni, per indicare ai cittadini la giusta rotta da seguire nella conduzione della vita di ogni giorno da improntare sui valori dell’onestà, del lavoro, della libertà di chi non accetta compromessi, né si sottomette alle logiche tipiche della prevaricazione mafiosa”

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