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L'accoglienza di Lucano: le "porte" di Riace aperte ai profughi ucraini.

Mimmo Lucano

Arriva da Riace, in Calabria, un gesto di solidarietà per i profughi ucraini in fuga dal loro Paese. A farsene artefice é Mimmo Lucano, l’ex sindaco del centro della Locride che ha fatto dell’accoglienza ai migranti la sua ragione di vita. Lucano, con un post su Facebook, offre ospitalità ai rifugiati ucraini. Una goccia, certo, nel mare immenso del problema delle centinaia di migliaia di persone che stanno lasciando il Paese dell’ex Unione sovietica. Ma in ogni caso un «messaggio» significativo e importante di sostegno a quella popolazione, sfortunata ma coraggiosa.

"Offriamo le case di Riace che sono disponibili, e non solo quelle del 'Villaggio globale' creato ai tempi in cui sono stato sindaco - scrive Lucano - per l’accoglienza dei profughi ucraini. Sono giorni drammatici per la nostra vita. L’odio, le armi, la guerra, lasciano solo macerie, distruzioni, vittime innocenti, morte ed umanità in fuga verso un sogno di liberazione. Tutto oggi sembra impossibile, inutile, superfluo. Ci rimane solo la tristezza. Ma noi non ci rassegniamo a tutto questo e intendiamo dare il nostro contributo per affrontare una questione che é ormai epocale e coinvolge tutti». Nel suo post l’ex sindaco di Riace ricorda una frase che gli rivolse alcuni anni fa l’ex vescovo di Locri Giancarlo Maria Bregantini, oggi al vertice della Diocesi di Campobasso - Boiano. «Il male - disse Bregantini a Lucano - è veramente tale quando ci fa perdere il sorriso». «Ma quel sorriso - afferma l'ex sindaco di Riace - noi ce l’abbiamo ancora. Siamo aggrappati, per quel che riguarda l’Ucraina, alla speranza di notizie positive e di messaggi di pace, che però ancora non arrivano».

A Riace potrebbero essere ospitate una cinquantina di ucraini nelle case che erano state assegnate, ai tempi in cui Lucano era sindaco, ai migranti, che le utilizzavano anche per varie attività lavorative. La gran parte degli alloggi, infatti, erano stati adattati a botteghe artigiane, trasformando quello che fino a poco tempo prima era un borgo quasi abbandonato, in una cittadina palpitante di vita, in un contesto generale di gioia e di vera solidarietà.

Lucano, nel suo post, chiede inoltre, che vengano impiegati «per l'accoglienza dei profughi ucraini e di quelli di qualsiasi etnia che sono in fuga dagli orrori della guerra in qualunque parte del mondo», i fondi raccolti grazie alla sottoscrizione promossa da Luigi Manconi e dall’associazione umanitaria "A buon diritto"». Iniziativa nata allo scopo di pagare la sanzione pecuniaria di quasi un milione di euro comminata a Lucano a conclusione del processo sull'utilizzo dei contributi ministeriali per l’accoglienza e la gestione dei migranti. La pena detentiva alla quale il Tribunale di Locri (presidente Fulvio Accurso) ha condannato Lucano è stata di 13 anni e 2 mesi di reclusione, quasi il doppio rispetto alla richiesta della pubblica accusa, che era stata di 7 anni e 11 mesi.

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