Stanno avendo grande eco le affermazioni del ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che lunedì durante la sua visita al porto, rispondendo a precisa domanda, ha rispolverato dal cassetto la costruzione di un rigassificatore a Gioia Tauro per sopperire ad un’eventuale interruzione dei flussi di gas dalla Russia, nell’ambito del conflitto in corso in Ucraina. «Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e tutto il Governo – ha evidenziato – stanno riesaminando il piano per le forniture energetiche e, in quest’ambito, non è escluso che si riapra la partita del progetto che riguarda la realizzazione a Gioia Tauro di un impianto di rigassificazione. Non conoscevo il progetto ma è chiaro che, con la situazione attuale dei limiti di approvvigionamento energetico, anche questa ipotesi verrà attentamente valutata». Possibilità colta al volo dai grandi produttori e venditori di energia elettrica e gas, come Sorgenia e Iren, che si sono detti pronti a lavorare a un progetto per realizzare un terminal di Gnl a Gioia Tauro da 12 miliardi di metri cubi di gas. «Se le autorità decideranno di velocizzare le cose il progetto potrebbe essere pronto in quattro anni» ha detto a Reuters l’ad di Sorgenia, Gianfilippo Mancini. (Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio)