Giornata interminabile, quella di ieri, nella Corte Suprema di Cassazione. La sentenza del processo “Gotha”– il filone celebrato con rito abbreviato –, è stata emessa nella tardissima di serata con una pioggia di condanne annullate e processo da celebrare nuovamente davanti a un’altra sezione della Corte d’Appello reggina. La posizione principale riguardava l’avvocato Giorgio De Stefano, accusato di essere uno dei vertici della cupola masso-mafiosa: annullamento senza rinvio in relazione ai fatti coperti da giudicato sino all'anno 2005, nonché con rinvio ad altra sezione della Corte d'appello di Reggio Calabria in relazione alla successiva condotta contestata. Unica posizione annullata senza rinvio riguarda la sentenza impugnata nei confronti di Gira Pasquale (difeso dall'avvocato Valeria Iaria) perchè il fatto non sussiste; nonché nei confronti di Nicolò Alessandro e di Anna Rosa Martino per essere il reato contestato estinto per intervenuta prescrizione. I giudici supremi hanno annullato anche la sentenza impugnata nei confronti di Giovanni Pellicanò limitatamente alla circostanza aggravante dalla modalità mafiose (il famoso articolo 7), con rinvio per un nuovo esame sul punto ad altra sezione della Corte di Appello di Reggio Calabria. Annullata la sentenza impugnata nei confronti di Roberto Franco, limitatamente alla contestata recidiva. Annullata anche la sentenza impugnata nei confronti di Antonino Nicolò, Lorena Franco, l’ex sindaco di Villa San Giovanni Antonio Messina, Domenico Marcianò, l’imprenditore Emilio Angelo Frascati. Tutti dovranno essere processati di nuovo in Corte d’Appello. Rigettati i ricorsi di Antonino Araniti e dichiarati inammissibili i ricorsi di Mario Vincenzo Stillittano, Domenico Stillittano, Giovanni Rechichi, Roberto Moio e Giuseppe Smeriglio. Prima di arrivare alla sentenza, si sono susseguiti la relazione del Procuratore generale e gli interventi dei difensori delle 17 persone sul banco degli imputati. La stessa accusa ha chiesto «l'inammissibilità» della quasi totalità dei ricorsi e soltanto tre annullamenti parziali: la posizione dei fratelli imprenditori Mario Vincenzo e Domenico Stillittano, difesi dagli avvocati Giacomo Iaria e Francesco Calabrese (condannati dalla Corte d'Appello rispettivamente a 15 anni e 4 mesi e 14 anni e 4 mesi di reclusione) inerente il mancato riconoscimento del vincolo della continuazione tra le sentenze “Olimpia” e “Gotha”, e la posizione di Antonino Araniti (in Appello 8 anni) inerente la questione tecnica di nullità sollevata dall’avvocato Giovanna Beatrice Araniti. È dunque a favore delle difese quella che va considerata la prima verità giudiziaria sull'inchiesta “Gotha”, l'indagine per eccellenza dell'ultimo decennio di storia giudiziaria a Reggio con cui la Dda ha scoperto la cosiddetta cupola politico-affaristico-mafiosa, che però non ha superato il vaglio della Cassazione e adesso dovrà essere processata nuovamente.
La sentenza definitiva
- Araniti Antonino (classe 1978) annullamento con rinvio
- Nicolò Alessandro (1985) prescrizione
- Stillittano Mario Vincenzo (‘66) conferma 15 anni e 4 mesi
- Franco Lorena (1990) annullamento con rinvio
- Franco Roberto (1960) annullamento con rinvio
- Messina Antonio (1971) annullamento con rinvio
- Pellicano Giovanni (1952) annullamento con rinvio
- Nicolò Antonino (1952) annullamento con rinvio
- Stillittano Domenico (1962) conferma 14 anni e 4 mesi
- Gira Pasquale Massimo (1966) annullamento senza rinvio
- Frascati Emilio Angelo (1956) annullamento con rinvio
- De Stefano Giorgio (1948) annullamento con rinvio
- Moio Roberto (1964) confermato 1 anno e 10 mesi
- Rechichi Rosario Giovanni (‘61) prescritto
- Marcianò Domenico (1983) annullamento con rinvio
- Smeriglio Giuseppe (1964) confermato 1 anno e 4 mesi
- Martino Anna Rosa (1970) prescrizione