Pronto Soccorso tenuto in scacco per alcune ore da sei giovinastri, nel cuore della notte, nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine. È accaduto durante il turno notturno, tra sabato e domenica, con tanta paura per il medico e i tre infermieri in servizio, mentre è stata malmenata la guardia giurata che cercava di regolamentarne l’ingresso. Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri continua ad essere terra di nessuno, un presidio a rischio per i medici e gli infermieri che quotidianamente vi prestano la loro opera, ma anche per le guardie giurate che cercano di regolamentarne l’accesso per consentire loro di operare in tranquillità. Da quando, presso il Pronto Soccorso del nosocomio di Locri, è stato disattivato il servizio di posto fisso di Polizia lasciando vuota la struttura appositamente realizzata, agli operatori sanitari manca la sicurezza sul posto di lavoro. Il primo e fondamentale ingranaggio della catena salvavita è diventato così un luogo di frontiera, e in queste condizioni deve assorbire privo di qualsiasi protezione un enorme afflusso quotidiano e notturno di cittadini, reso quasi insostenibile dalla mancanza del “filtro” che dovrebbe garantire la medicina del territorio. A ribadirlo per l’ennesima volta è quanto accaduto durante il turno di notte tra sabato e domenica scorsa . Intorno alle due del mattino due auto si arrestano sul piazzale del Pronto Soccorso: ne scendono sei giovinastri, uno dei quali molto verosimilmente ubriaco. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio