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Lsu-Lpu Calabria, arriva una retribuzione dignitosa per oltre 4.000 lavoratori

Una manifestazione dei lavoratori Lsu-Lpu davanti alla Prefettura di Catanzaro

Dopo circa 20 anni di mobilitazione sindacale, caratterizzata da scioperi, manifestazioni e assemblee, ma anche di iniziative eclatanti come l’occupazione di strade, porti, stazioni, teatri e aeroporti, arriva una retribuzione dignitosa grazie a un contratto di minimo 26 ore, per gli oltre 4.000 ex Lsu-Lpu calabresi. Si è passati   da un incentivo per lavoratore di € 13.096,22 ad un incentivo di € 18.000,00 € per un totale di 2.062 LSU e 2.159 LPU.

Questa la dichiarazione del Segretario nazionale della UILTemp, Gianvincenzo Benito Petrassi, che si è occupato della vertenza sin dall’origine.

A seguito dell'incontro che si è svolto ieri, 14 marzo 2022, tra la Vicepresidente della Giunta Regionale Princi, il DG del Dipartimento lavoro, e le organizzazioni sindacali Cgil - Cisl - Uil, con le categorie di settore Nidil – Felsa e Uiltemp,  spiega il sindacalista si è raggiunto un ulteriore traguardo, questa volta finanziario, dopo aver conseguito nel tempo importanti risultati con la contrattualizzazione nel 2015 e la successiva stabilizzazione nel 2020, frutto di una serrata rivendicazione sindacale.

Dunque, a seguito della recente approvazione del decreto Milleproroghe, che ha visto l’equiparazione su base nazionale tra gli Lpu e Lsu e lo stanziamento di altri 20 mln di euro, è stato siglato in Regione un accordo quadro per migliorare le condizioni lavorative e retributive di questo corposo bacino di lavoratrici e lavoratori, attraverso il riconoscimento di 18.000 euro derivanti da risorse nazionali e regionali,  per ciascun lavoratore,  che consentirà l’aumento delle ore lavorate e, conseguentemente, delle retribuzioni, portandole a livelli più dignitosi.

E questo contributo, che permetterà di accedere ai bonus statali come gli assegni familiari, è strutturale, quindi sarà percepito fino al pensionamento.

Inoltre abbiamo chiesto e ottenuto che le risorse che matureranno a partire dal 2022 nello specifico fondo regionale, successivamente ai pensionamenti previsti, saranno redistribuite sulla platea residua del bacino, con l’obiettivo di aumentarne sempre di più il livello retributivo, puntando nel tempo a raggiungere un tempo pieno per il numero maggiore di lavoratori.

Il nostro auspicio, conclude Petrassi, è che dopo la Calabria, anche altre regioni dove sono presenti ex Lsu-Lpu seguano questo percorso di stabilizzazione perché rappresenta l’epilogo giusto e doverso nei confronti di lavoratrici e lavoratori che sin dall’inizio di questo incarico, all’interno di pubbliche amministrazioni, hanno offerto il loro contributo, nonostante la condizione di instabilità e incertezza sul futuro”.

La soddisfazione di Auddino (M5S)

«E' stato raggiunto un altro grande risultato politico personale e del Movimento 5 Stelle che ha sempre difeso la causa degli ex LSU/LPU che da 25 anni vivevano in una condizione di assoluto precariato. Nel 2018 ho intrapreso un lungo percorso insieme al collega Tucci che ha portato, dopo oltre tre anni, alla stabilizzazione dell’intera platea con ben sei emendamenti presentati nel Conte 1 e nel Conte 2. Oggi l’ennesimo risultato con l’equiparazione salariale dei 2.062 ex LSU e dei 2.159 LPU calabresi. Ieri è stato firmato l’accordo quadro tra la Regione Calabria e le rappresentanze sindacali in merito al trattamento economico del personale ex LSU - LPU stabilizzato in tutto il territorio regionale». Lo afferma, in una nota, il senatore del Movimento 5 Stelle Giuseppe Auddino

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