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"Comunità europea": ovazione per Roberto Zangari, il tenore di Praia a Mare

La notizia piovuta qualche giorno fa gli ha fatto capire che in fondo non aveva sbagliato minimamente strada e che aveva fatto bene a dare retta al suo cuore studiando canto. Proprio nei giorni scorsi la giuria ha decretato i vincitori del 76° concorso “Comunità europea” per giovani cantanti lirici del Teatro lirico sperimentale “A. Belli” di Spoleto e al primo posto si è classificato proprio lui, Roberto Manuel Zangari, tenore di Praia a Mare, classe 1993, salito sul podio con un soprano dell'Ucraina e uno albanese. Anche se in totale hanno trionfato in otto. La giuria era presieduta, per i giorni delle eliminatorie, dal celebre baritono Renato Bruson e successivamente dal soprano Luciana Serra. Gli altri membri erano il tenore Giuseppe Filianoti e i musicologi e giornalisti Giancarlo Landini, Michelangelo Zurletti ed Enrico Girardi.
«Ho coronato un sogno – racconta il giovane tenore che ha portato a casa anche un premio in denaro – perché pur essendo nato in una famiglia in cui si respirava musica credevo che io dovessi intraprendere un percorso assai diverso. Nonno Angelo veniva soprannominato Bobby Solo ed è stato lui a trasmettere la passione per la musica assieme a mia mamma e alle mie zie».
Dopo aver frequentato con orgoglio il Liceo classico, impaurito dalla precarietà del mondo musicale il giovane sceglie un percorso medico, studiando per ben due anni e mezzo odontoiatria. Anche se privatamente continuava a studiare musica: «Mi resi conto in corsa – continua Roberto – che non avrei mai potuto fare l'odontoiatra e così decisi di lasciare una strada certa per quella che mi rendeva felice. Mi iscrissi al conservatorio e il traguardo che ho raggiunto la settimana scorsa mi ha confermato che la mia è stata una buona scelta».

Una bella opportunità la reputa il cantante calabrese soprattutto perché lui e tutti i vincitori frequenteranno per il biennio 2022-23 le due sessioni del corso di avviamento al debutto, verranno preparati in maniera certosina e su tutte le materie correlate alla loro attività teatrale futura da grandi nomi. Avranno come docenti di interpretazione vocale il mezzosoprano Marina Comparato, il soprano Carmela Remigio, il calabrese Filianoti, i direttori d’orchestra Marco Boemi, Marco Angius, Carlo Palleschi, Pierfrancesco Borrelli e Salvatore Percacciolo (per lo studio delle partiture), Enza Ferrari e Raffaele Cortesi (per l’insegnamento del repertorio e interpretazione), Andrea Stanisci (per elementi di scenografia e scenotecnica). Per l’insegnamento attoriale, i registi Henning Brockhaus, Alessio Pizzech e Giorgio Bongiovanni, Graziano Brozzi per elementi di foniatria e Clelia De Angelis per trucco, parrucco e costume. Gli elementi di storia dell’opera e collegamenti letterari saranno insegnati invece da Girardi e Zurletti.
«Non avevo mai fatto – precisa Zangari – un concorso di questo tipo e per me era già una vittoria arrivare in finale. Da quando ho ricambiato i miei piani mi sono trasferito a Roma e lavoro come cantore della cappella musicale pontificia "Sistina". E quindi la possibilità lavorativa per me è arrivata nel 2017 subito dopo aver superato due audizioni. E questa la considero una grande esperienza perché non la vivo da impiegato ma da uomo di fede che ama tantissimo quello che fa perché noi rappresentiamo la musica cattolica nel mondo ».
Tra qualche anno, invece, si vede felice, a prescindere da come si evolverà una carriera già promettente: «Chi esce dal concorso di Spoleto ha una marcia in più e qualcuno ha fatto la storia dell'opera nel mondo. È per questo che voglio dare il cento per cento e giocarmi tutte le mie carte».
Intanto, questa avventura che ha unito nazioni e popoli, culture e talenti resterà sicuramente impressa nella sua mente anche per aver condiviso il podio con una giovane talentuosa dell'Ucraina: «È stato bello vivere questa esperienza con Inna Kaluhina che è arrivata al secondo posto. Del resto – conclude – la musica unisce diversi popoli in maniera meravigliosa. Nei momenti di pausa abbiamo parlato a lungo della guerra e di quello che sta succedendo e lei mi raccontava che quello che arriva dai media è solo una minima parte. Io spero che tutto finisca e si torni a parlare di pace».

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