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Reggio, disastro e inquinamento ambientale: disposti 17 non luogo a procedere

Operazione Mercato libero: il Gup respinge due delle principali imputazioni

Operazione “Mercato libero”: cadono le accuse di disastro e inquinamento ambientale a carico di funzionari, tecnici del Comune e dipendenti della “Paeco s.r.l.”, l’azienda lucana impegnata nella riqualificazione del quartiere Ravagnese con l’opera di collegamento viario sulle golene del torrente Sant’Agata. Il Gup Vincenza Bellini ha disposto «il non luogo a procedere» nei confronti di 16 indagati - tra cui ispettori di cantiere, dipendenti dell'Ufficio tecnico, direttore dei lavori, responsabile unico del procedimento e collaudatore; ma anche il legale rappresentante, direttore tecnico, responsabile di cantiere della società aggiudicatrice dell'opera - oltre alla stessa Paeco. Il cuore dell'accusa sostenuto dalla Procura antimafia faceva affidamento alle conclusioni di una consulenza tecnica. Argomentazioni che però sull'ipotesi di reato del disastro ambientale non hanno superato il filtro dell'udienza preliminare: «Dalla consulenza risulta, infatti, che il processo di deterioramento ambientale del sito era già in atto da almeno 15 anni ed addebitabile all'incontrollato sversamento di rifiuti da parte della collettività (e probabilmente, data la tipologia del materiale rinvenuto, tra cui amianto, da parte soprattutto di imprese)».

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