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Reggio, omicidio Maria Rota. Ridotta in appello a 26 anni la condanna a Billie Jay Sicat

Sicat Billi Jay

Da 30 anni di carcere in primo grado ai 26 anni di reclusione al termine del processo d'appello. Una lieve rideterminazione della pena è stata disposta dalla Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria nei confronti del 46enne Billie Jay Sicat, filippino ma reggino d'adozione, responsabile del delitto della tabaccaia Maria Rota, la 66enne esercente uccisa il 30 luglio 2019 a colpi di machete all'interno dell'esercizio commerciale che gestiva in via Melacrino, nel cuore della città a poche decine di metri dal Museo nazionale della Magna Grecia e dal comando provinciale dei carabinieri.

Reo confesso del terribile delitto causato dalla ludopatia di cui il filippino era affetto, la Corte d'Assise d'Appello reggina (presidente Roberto Lucisano, giudice a latere Giuliana Campagna) ha probabilmente escluso una delle aggravanti in attesa di conoscere i motivi della sentenza per i quali si è riservati i tradizionali novanta giorni.

Anche nel processo d'Appello i legali dell'imputato, gli avvocati Demetrio e Mariateresa Pratticò, avevano chiesto la realizzazione di un'ulteriore perizia psichiatrica per stabilire il grado di salute mentale dell'uomo e le reali capacità di intendere e volere il giorno del drammatico, ma efferato, omicidio.

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