Alle giornate di sciopero indette per il 5 e 6 aprile sfileranno anche loro, con tutte le famiglie dei dipendenti di Locride Ambiente. Sono i figli dei lavoratori della società mista, che subiscono gli effetti dei ritardi nel pagamento delle retribuzioni e di tutte quelle rivendicazioni che puntualmente vengono denunciate dal sindacato Slai-Cobas. Loro però, la crisi la vedono (sarebbe meglio dire “ne pagano le conseguenze”) all’interno delle mura domestiche, nel vedere «padri che rientrano a casa nervosi – hanno scritto – che urlano se gli viene chiesta qualcosa, che sbattono la porta e vanno via per poi rientrare quando ormai stiamo dormendo». Da questa premessa parte un rabbioso appello alle istituzioni, che a detta degli autori della lettera «qui non esistono, o meglio, ci sono ma fanno finta di non sentire e/o vedere».
E un attacco ai sindaci dei comuni in cui Locride Ambiente ha in appalto la gestione integrata dei rifiuti, accusati di non accogliere (o di farlo in maniera intempestiva) le richieste di intervento sostitutivo necessarie a retribuire direttamente i lavoratori. «È troppo bello – scrivono – avere i paesi puliti sulle spalle dei nostri papà e fregarsene se non vengono pagati. Ci saranno due giorni di sciopero e noi ci saremo – aggiungono rivolgendosi ai primi cittadini – perché vogliamo guardarvi negli occhi. Al sindaco De Leo di Monasterace: lei è genitore, e forse nonno. Lei sa che significa per un padre non portare il pane a tavola? Lo sa, ma lei di questi problemi non ne ha, giusto? Al sindaco Loiero di Grotteria, anche lui è genitore ma i suoi obiettivi sono ben altri che tutelare i padri di famiglia. Infatti – prosegue la lettera scritta con grafia scolastica e ordinata ma con i toni esasperati – adesso magicamente si ricorda che l’articolo 30 è un obbligo di legge, lo fa per accaparrarsi i voti viste le prossime elezioni comunali a Grotteria? Alla sindaca di Siderno Fragomeni, che prima delle elezioni manifestava sdegno per questa ditta e adesso che ha il potere di mettere fine a tutto questo che fa? Li sta aiutando e tutelando».
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