Un ulteriore tassello nel complicato iter che dovrà portare alla gara per il riappalto del nuovo Palazzo di Giustizia. Il Comune ha completato la procedura di frazionamento del terreno da cedere all’Agenzia del Demanio, condizione questa essenziale affinché il ministero della Giustizia possa avviare la gara per arrivare terminare la struttura. Manca ancora un altro passaggio perché sotto il palazzo passa una condotta di competenza della Regione. Ci sono attività in corso per arrivare alla cessione di quella piccola striscia di terreno ma ancora manca il provvedimento finale. Quali saranno i prossimi passi di questa vicenda: non appena saranno terminati questi adempimenti burocratici sarà definita una proposta di passaggio delle aree all’Agenzia del Demanio che dovrà essere deliberata dal Consiglio comunale. Solo a quel punto il ministero della Giustizia potrà avviare materialmente l’iter per la gara tramite la struttura speciale Uta. Fino ad allora tutto fermo? No, perché l’Uta da Napoli dopo aver effettuato alcuni sopralluoghi nell’area del cantiere ormai fermi da tempo, sta portando avanti una serie di approfondimenti sulla strada da percorrere, nel più breve tempo possibile e senza incorrere in ulteriori stop futuri sul cantiere, finalizzati a cancellare una ferita che sembra non più sopportabile per la città e per il sistema giustizia. La direzione tecnica del governo pare avere già deciso per il riappalto totale dell’opera per oltre 26 milioni di euro, mentre dovrebbe essere tralasciata l’idea di utilizzare la vecchia graduatoria che nasconde insidie soprattutto per il cambio di costo delle materie prime e della manodopera rispetto alla precedente assegnazione dell’appalto alla ditta “Passerelli”.
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