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Ato unico a Reggio, è l’ora dei distinguo: 46 sindaci dalla parte di Occhiuto

Puntualizzazioni e correzione di rotta dopo la Conferenza metropolitana di giovedì

L'impianto di trattamento dei rifiuti di Sambatello

«Non esiste un documento approvato all’unanimità che vada contro il progetto della Regione». Quarantatré sindaci di altrettanti Comuni della provincia chiariscono la loro posizione rispetto al documento approvato giovedì in Conferenza metropolitana sull’Ato unico regionale. «Il testo è stato artatamente strumentalizzato» scrivono a chiare gli amministratori, secondo i quali «il documento votato giovedì invece è mirato ad avanzare una formale richiesta di incontro con il governatore per approfondire nel dettaglio il progetto sull’Ambito territoriale ottimale unico. Non siamo assolutamente – aggiungono i 43 sindaci – contro l’azione della Regione, anzi la nostra fiducia nel presidente Roberto Occhiuto e nella giunta tutta è fuori discussione. Siamo sicuri che il progetto sia totalmente dalla parte della tutela dell’ambiente e dei cittadini ed al contempo funzionale alla riorganizzazione del sistema. Dalla stampa emerge una presa di posizione contro la Regione che non ci appartiene affatto, non è nemmeno nelle nostre lontane intenzioni». Da qui l’ulteriore passaggio: «Nessun attacco politico nei confronti del presidente Occhiuto».
Di tenore opposto la posizione ribadita ancora ieri dal centrosinistra, o meglio dal Pd, il cui segretario provinciale Antonio Morabito chiede senza mezzi termini di «ritirare la delibera della giunta regionale ed attivare da subito un confronto con i sindaci di tutta la Calabria, stoppando immediatamente l’insensato proposito del presidente Occhiuto di ricentralizzare le funzioni su temi strategici come il ciclo integrato dei rifiuti ed il settore idrico». Morabito, in un comunicato stampa, parla ancora di «scellerata proposta della giunta Occhiuto», peraltro «in netta controtendenza con il percorso avviato in questi anni, anche favorito dalla stessa Regione Calabria, che punta invece ad una responsabilizzazione dei territori, attraverso la creazione degli Ato provinciali, ai quali è demandato il compito di gestire le attività sugli impianti rifiuti ed i rapporti con i Comuni per il pagamento delle aliquote».

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