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Reggio, alla (ri)scoperta delle “pupazze”: tra storia e mito. “Le Muse” sulle tradizioni a Bova

Il territorio, la storia, le tradizioni, ma anche esperienze storicamente importanti che caratterizzano in Calabria il periodo pasquale. “Le Muse - Laboratorio delle Arti e delle Lettere” rinnova questo racconto speciale, alimentando il percorso per capitoli: argomenti di varia umanità animati dalla partecipazione di presenze del mondo istituzionale, trasformando le conversazioni in confronto e arricchimento.
Un’altra bella pagina è stato, nella sala d’arte di via San Giuseppe 19, l’incontro su “le Palme di Bova tra mito e modernità”, che ha visto l’esposizione di alcune “pupazze- persefoni”. Un itinerario raccontato dal vicesindaco di Bova, Gianfranco Marino, partendo dalle antichissime tradizioni popolari presenti nella chòra; un richiamo annuale alla ricorrenza della festa cristiana delle palme che si perpetua come rito arcaico che trae origine dal mondo remoto della mitologia greca e dei misteri eleusini, ovvero riti religiosi misterici che si celebravano ogni anno nel santuario di Demetra nell’antica città greca di Eleusi. La festa delle “pupazze” o delle “persephoni” prende origine dalla più antica mitologia, poiché il culto di Persefone e di sua madre Demetra era celebrato a Micene; celebrata la domenica delle Palme, nel periodo della Santa Pasqua, è molto sentita dai bovesi i quali divengono per alcuni giorni creatori di figure di donna intrecciate con elementi naturali denominate “pupazze”.

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