Decine di migliaia di pratiche da evadere che tengono in ostaggio la regolarizzazione di tanti immobili e quindi l’accesso a bonus e incentivi. Il condono comunale procede ma a ritmi non proprio spediti. La misura adottata nel 2020 a distanza di 12 dall'ultimo è stata così apprezzata dalla comunità, che sotto la pioggia di istanze il Comune ha ritenuto di dover prorogare ancora di un altro anno questa opportunità. Se allo start le pratiche erano circa 30 mila adesso sono molte di più. Con una previsione di introiti di 35 milioni di euro. Il rischio però è quello di vedersi sfuggire questa opportunità.
Perchè? Per la lentezza della burocrazia. E questa non è una novità. Anzi era tutto previsto, tanto che il Comune stesso alla luce della pianta organica esigua ha pensato fin da subito di coinvolgere le categorie professionali proprio per potenziare le “energie” del capitale umano. Solo che anche questa misura non è mai partita. È stata pubblicata la manifestazione di interesse, sono arrivate tante domande, è stata anche stilata una graduatoria. Ma questi professionisti pronti allo start, per dare una mano ad evadere quante più pratiche possibile, non sono stati chiamati dall'amministrazione comunale. Eppure il percorso era stato anche ben disegnato. Un operazione condivisa con i vertici degli Ordini professionali di architetti, ingegneri, agronomi e geometri che sperano si possa presto di vedere uscire dalle paludi l’iniziativa. Era stato istituito un tavolo tecnico. L'ultimo incontro è stato convocato a gennaio. E in quella circostanza era stato assicurato da parte dell'Ente una tempestiva “chiamata in servizio”.
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