Interventi a spron battuto sul lungomare per riparare le colonne di “Opera” piegate e rinforzare quelle esistenti ma non danneggiate. Gli operai sono ormai al lavoro da giorni per garantire che l’area sia sicura dopo una serie di sopralluoghi tecnici sulle 46 colonne installate sul lungomare. A febbraio scorso il forte vento aveva piegato le colonne ferrose di “Opera”, realizzate dall’artista Edoardo Tresoldi qualche anno fa, costate un botto e posizionate vicino alla stazione Lido quasi per ricostruire un tempio antico dal sapore vagamente greco. Alcune erano inclinate in maniera vistosa e preoccupante, tanto da costringere il Comune a limitare l’area con delle transenne per evitare ulteriori pericoli ad eventuali passanti. Ovviamente si era anche scatenata la satira politica che si trascinava da tempo. “Opera” di Tresoldi, infatti, è costata 950mila euro al Comune tra spese della struttura, iva e “imprevisti”. Il finanziamento era relativo al miglioramento dell’offerta monumentale sul lungomare di un milione di euro a valore sui fondi per lo sviluppo della Città metropolitana. Bisogna tornare indietro alla delibera della giunta dell’otto ottobre 2018 per capire la genesi di questo progetto, sicuramente bello e a effetto da vedere, ma finito sotto i riflettori della polemica politica a causa dei presunti costi eccessivi di realizzazione e della tempista di installazione (poco prima delle elezioni comunali del 2020). Evitate tutte le trafile delle gare perché opera artistica esclusiva il Comune chiede un parere a un critico d’arte per la valutazione dell’installazione. A gennaio del 2019 viene chiesta a Mariolina Bassetti di “Christie’s” una valutazione. Questa la risposta: «Tenuto conto dei costi di realizzazione e trattandosi di un giovane artista, le cui opere non sono mai state offerte sul mercato secondario delle aste internazionali, la mia stima su base fotografica è pari a 500mila-700mila euro». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio