Il “caro estinto” è sempre più caro al cimitero di Locri, dopo la decisione dell’amministrazione comunale di affidare al consorzio messinese “Caes” i servizi di tumulazione, estumulazione, traslazione, esumazione e lavori edili in generale all’interno delle aree cimiteriali. Il consorzio gestisce altresì lo sportello del cittadino relativo alle pratiche di servizi cimiteriali, lavori edili all’interno delle aree cimiteriali e acquisto di manufatti e aree. In virtù della convenzione stipulata, dunque, le richieste dei servizi vanno fatte direttamente al Caes che può svolgere i lavori anche tramite eventuali imprese affidatarie e solo le imprese da esso autorizzate (previa verifica della documentazione presentata) possono accedere, dallo scorso 4 aprile, nelle aree cimiteriali per svolgere i lavori di propria competenza.
Ma il punto non è questo, anche perché per molti cittadini la scelta testimonia la chiara volontà dell’amministrazione di mettere regole e riordinare uno dei settori più critici della cittadina.
Al centro delle lamentele (anche pubbliche) di tantissimi cittadini sono piuttosto le tariffe applicate, che appaiono poco sostenibili per chi risiede in un paese del Sud Italia alle prese con una grave crisi economica figlia della pandemia da Covid-19 e che comincia a risentire anche degli effetti nefasti del conflitto bellico in Ucraina. Si va, infatti, dalle 710,04 euro per la traslazione da loculo a loculo con chiusura longitudinale, ai 650,87 euro per la tumulazione in loculi con chiusura longitudinale con annessa demolizione di parete. Una tumulazione in loculo con chiusura laterale e posa della lapide costa 607,56 euro, mentre la tariffa di 591,70 euro è dovuta per ogni traslazione da loculo a loculo con chiusura frontale e/o per ogni esumazione di salma comprensiva di fornitura di cassetta dell’ossario.
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