Il “mosaico” del narcotraffico (da cui il nome dell'operazione antidroga) si sviluppava sull'asse Archi, il quartiere di Reggio nord dove la gang sotto accusa aveva allestito la base operativa, e le cittadine di San Luca e Platì, nel cuore dell'Aspromonte versante jonico, dove operavano i contatti privilegiati per i rifornimenti di cocaina ed “erba”; affari e collegamenti con Costa Viola, Piana di Gioia Tauro e basso Jonio, e un “filo rosso” criminale con i pugliesi del clan Di Cosola e i trafficanti albanesi. Tutti a giudizio i 31 imputati, seppure seguendo due filoni processuali: in cinque hanno scelto di affrontare il giudizio con rito abbreviato, e i restanti 26 sfileranno in Tribunale collegiale a partire dal 14 luglio.
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