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Crociere, Messina macina record. E Reggio? "La stiamo lanciando"

Martedì sull’altra sponda dello Stretto 3 navi e 8mila presenze

Prima della pandemia i progetti – o forse i sogni – avevano ripreso quota, poi il Covid ha frenato tutto. Ora anche il turismo delle crociere si risveglia e Reggio spera di dire la sua. L’intenzione, almeno sulla carta, c’è. Ed è tutta nell’attività di promozione che l’Autorità portuale dello Stretto – che ingloba i porti di Messina, Milazzo, Reggio e Villa San Giovanni – ha programmato. D’altronde, il “piatto” è goloso: il turismo crocieristico, attratto dai Bronzi e dalle altre bellezze del territorio, può mettere in modo un’importante parte del settore che dovrebbe fare da traino all’economia. Messina, che da anni ormai ospita le ammiraglie delle più importanti compagnie internazionali, continua ancore record di presenze.

Martedì, annota la stessa Autorità portuale, «è stata una giornata memorabile per il porto di Messina, con tre navi da crociera in banchina, che confermano l’apertura di una stagione molto attiva e proficua per tutti gli operatori portuali e turistici cittadini». La Seven Seas Explorer, della compagnia Regent, è stata la prima ad arrivare all’alba, seguita dalla Msc Seaview e dalla Celebrity Reflection per un totale di circa 8.000 persone – 5.000 passeggeri e 3.000 membri degli equipaggi – che si sono fermate in città o hanno scelto una delle escursioni programmate fino al tardo pomeriggio.

«Sin dal mio insediamento stiamo dedicando il massimo impegno per migliorare gli standard di efficienza dei servizi nei nostri porti e l’azione di promozione non soltanto di Messina, ormai consolidato fra i porti crocieristici mediterranei, ma soprattutto di Reggio Calabria, destinazione nuova da costruire e far conoscere alle compagnie internazionali». È il momento di passare dalle parole, dagli annunci, ai fatti. Programmare sì, soprattutto in questo settore che pretende uno sguardo proiettato in avanti, ma prima o poi i frutti devono vedersi. E Reggio aspetta. Anche il crocierismo poteva essere trainato dalla suggestione del cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi. Qualcuno ci ha pensato per tempo?

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