La nascita dell’associazione antiracket FAI Reggio Calabria dà agli operatori economici reggini un’opportunità per liberare il territorio dalla piaga delle estorsioni. Lo scorso 17 gennaio un gruppo di imprenditori reggini nella sede reggina dell’Ance ha costituito l’associazione antiracket Reggio Calabria, aderente alla Federazione Antiracket Italiana (Fai). Francesco Siclari è stato eletto presidente all’unanimità dai soci fondatori. La fondazione dell’associazione antiracket Fai a Reggio Calabria segna una pietra miliare. Una svolta per il territorio reggino? «La fondazione della FAI Reggio Calabria credo rappresenti il compimento del percorso di maturazione degli imprenditori reggini contro il racket, una realizzazione resa possibile grazie all’aiuto insostituibile della FAI nazionale e del suo presidente onorario Tano Grasso che ci ha affiancato in maniera certosina in un progetto denso di difficoltà e ma anche ricco di momenti di grande crescita personale e professionale». Come si è arrivati a questo traguardo? «L’associazione è il risultato di un percorso avviato oltre 2 anni fa con un gruppo qualificato di imprenditori reggini e viene alla luce dopo una serie di denunce che ha portato a provvedimenti restrittivi nei confronti di tanti mafiosi. In questo senso, certamente, rappresenta pure il segnale di un cambiamento culturale e di prospettiva da parte degli imprenditori che hanno trovato una sponda straordinaria nelle istituzioni dello Stato. Mercoledì prossimo l’Associazione verrà presentata in Prefettura alla presenza di importanti personalità dello Stato; questa oltre che essere occasione di grande soddisfazione e onore è vissuta come ulteriore occasione di sostegno e vicinanza dello Stato ai cittadini e agli imprenditori e suggello di una nuova positiva reciproca collaborazione. Per questa opportunità va tributato un grande ringraziamento al prefetto Massimo Mariani e a tutto il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza che attraverso le proprie articolazioni operano quotidianamente sul territorio con grande perizia e disponibilità». Lei ha già denunciato e vive sotto scorta... «Da un punto di vista personale, la nascita dell’Associazione Antiracket ha per me un significato particolare. Però la cosa più importante è veicolare un senso più ampio, che vada oltre alla singola persona o impresa, bisogna mettere a frutto esperienze anche difficili a beneficio del territorio e dei colleghi imprenditori». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio