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Alloggi popolari a Reggio, domande in calo ma il disagio abitativo permane

Diminuiscono le domande ma non il disagio abitativo. A qualche giorno dalla pubblicazione da parte del Comune della graduatoria definitiva del bando 2019 di assegnazione alloggi erp, l’Osservatorio sul disagio abitativo legge i dati frutto delle scelte adottate sulla politica della casa dall’ente. Spiegano i rappresentanti dell’Osservatorio che unisce diverse associazioni: «Le domande complessive del bando 2019 sono state 289, i nuclei familiari risultati vincitori sono 207, mentre 82 sono gli esclusi. I dati delle graduatorie dovrebbero fornire un indicatore oggettivo del disagio abitativo esistente. Nei due bandi precedenti (del 2005 e del 1999 - sono state presentate rispettivamente 2523 e 2539 domande, si potrebbe pensare che negli ultimi anni ci sia stata una netta diminuzione del disagio abitativo. In realtà le cose non stanno così». Una disamina secondo cui «la forte riduzione delle domande fino a quasi 1/9 di quelle dei due bandi precedenti, è dovuta alla scelta comunale degli ultimi 10 anni di eliminare la politica degli alloggi popolari».
Spiegano: «Dalla fine degli anni Novanta fino al 2010, il Comune ha provveduto ad assegnare tanti alloggi grazie alle scelte delle Amministrazioni di Italo Falcomatà di puntare sulla politica degli alloggi Erp con la costruzione e la successiva assegnazione in diversi quartieri della città: rione Marconi, San Brunello, Via Cava, Arghillà . In questo periodo le famiglie che erano in stato bisogno abitativo avevano consapevolezza della possibilità di avere assegnato un alloggio».
Poi l’inversione di rotta: «Negli ultimi dieci anni, dalla pubblicazione nel gennaio 2012 della graduatoria definitiva del bando 2005 la volontà di dismettere la politica degli alloggi popolari da parte del Comune è stata tanto determinata che in 10 anni solamente sette dei 1282 vincitori del bando 2005 hanno avuto assegnato un alloggio. Mentre nel periodo precedente circa 500 vincitori del bando 1999, dal 2004 al 2010, hanno avuto assegnato un alloggio. Il messaggio di questa negativa scelta politica di non effettuare assegnazioni è stato recepito dalle famiglie reggine in stato di bisogno abitativo ed ha portato ad una netta riduzione delle domande del bando 2019». Come dire «tanti si chiedono che senso abbia presentare la domanda di alloggio se poi il Comune non provvede all’assegnazione . L’esito negativo di questo orientamento politico è stato non solo la mancata presentazione delle domande ma il diffondersi del pensiero che un alloggio si possa ottenere solo occupandolo. Per questo oggi abbiamo un diffuso e sistematico fenomeno di occupazione».

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