Rosarno: mafia, pizzo e droga. Chieste pene per 346 anni

Mano pesante della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di capi, fiancheggiatori e gregari delle potenti 'ndrine Pesce e Bellocco di Rosarno: sono stati complessivamente 346 gli anni di reclusione richiesti a carico dei 32 imputati del processo “Handover" (il filone con rito abbreviato).
Il cuore dell'accusa è associazione mafiosa e traffico di droga. Ma non solo: nell'inchiesta “Handover-Pecunia olet” (due parallele indagini del pool antimafia di Reggio Calabria) condotta in sinergia da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza si contestano anche l'aggiudicazione degli appalti nel porto di Gioia Tauro, l'imposizione del pizzo sulle compravendite di terreni, le infiltrazioni nella grande distribuzione alimentare. Epicentro degli “affari sporchi” Rosarno, ancora una volta nelle mani di esponenti di primo piano delle cosche Pesce e Bellocco.

Le richieste della Dda

Giuseppe Carmine Cannatà, 16 anni
Salvatore Consiglio, 14
Salvatore Ferraro, 8
Pasquale Loiacono, 16
Cristian Pagano, 10
Francesco Benito Palaia, 8
Antonino Pesce (’82), 12
Antonino Pesce (’92), 20
Antonino Pesce (’93), 20
Antonino Pesce (’91), 20
Rocco Pesce (’71), 20
Savino Pesce (’63), 16
Vincenzo Pesce (’52), 16
Domenico Bellocco (’80), 10
Domenico Bellocco (’87), 10
Rocco Bellocco (’98), 8
Michele Fabio Cimato, 2
Andrea Loiacono, 2
Antonio Corrao, 2
Giuseppe Paolillo, 2
Antonio Alessi, 12
Marco Alviano, 8 anni 1 mese
Gioacchino Bonarrigo,
8 anni 1 mese
Girolamo Bruzzese, 2
Giovanbattista Cacciola, 12
Giuseppe Cacciola (’87), 18
Luca Fedele, 9 anni e 8 mesi
Giuseppe Ferlazzo,
2 anni 6 mesi
Giuseppe Antonio Ferraro,
9 anni e 8 mesi
Giovanni Grasso,
11 anni e 2 mesi
Antonio Megna
6 anni e 8 mesi
Rocco Morabito, 2 anni
Savino Pesce, 4 anni e 8 mesi
Domenico Preiti, 18 anni
Giuseppe Saladino, 8 anni e 1 mese