«Mentre la Regione Calabria programma il raddoppio dell’unico inceneritore esistente sul territorio e implora il Governo per la costruzione del rigassificatore, sempre a Gioia Tauro arriva la notizia dell’esistenza di un “vulcano sottomarino” che riversa liquami a poche decine di metri dalla costa». Il Coordinamento dei movimenti per la difesa del territorio, formato dalle diverse realtà associative e dalle singole persone della Piana che hanno deciso di mobilitarsi insieme per la tutela dell’ambiente, interviene così sull’annosa questione della condotta sottomarina del depuratore Iam, tornata al centro dell’attenzione dopo le recenti perlustrazioni del battello oceanografico “Vettoria”, in dotazione alla Stazione zoologica “Dohrn” e diretto dal prof. Silvio Greco, che, nelle settimane scorse, attraverso sofisticati strumenti, ha scandagliato il tratto di mare che va da Gioia Tauro-Nicotera all’Alto Tirreno cosentino. I ricercatori della sede “Dohrn” di Amendolara hanno infatti confermato le note criticità emerse per la prima volta nel 2016, grazie alle verifiche del terzo nucleo subacquei della Guardia Costiera di Messina e denunciate da anni sia dagli ambientalisti che dalle istituzioni locali che, nel corso di una tre giorni di immersioni, avevano individuato almeno due falle nella condotta di scarico, determinate dall’usura del tempo, di cui una più rilevante e molto vicina alla costa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio