Saranno in piazza Italia domani per rivendicare un futuro ancora possibile e i compensi degli ultimi 17 mesi. Gli operatori della cooperativa “A piccoli passi” che da 22 anni continuano a tenere in vita, il servizio socio educativo Lilliput che opera con minori a rischio provenienti da famiglie fragili, vulnerabili, a rischio di emarginazione sociale chiedono risposte alle istituzioni. Si sentono ostaggio di regole e burocrazia. Spiegano perché la loro storia potrebbe arrivare ad un triste epilogo.
Ma i rappresentanti di Comune e Regione hanno avviato utili interlocuzioni per individuare una possibile soluzione condivisa. La politica consapevole dell’importanza dell’operazione si sta impegnando affinché nelle maglie delle regole si cerchi un percorso capace di salvare il servizio e i posti di lavoro.
Dal canto loro gli operatori preoccupati raccontano: «Dal 1 luglio 2022 per continuare a gestire il servizio bisogna accreditarsi secondo il Regolamento Regionale 2019 che, a parer nostro, ha snaturato la struttura organizzativa eliminando figure professionali importanti. Tale regolamento richiede requisiti strutturali di difficile reperimento nel contesto urbano in cui operiamo (avrebbero comunque costi esorbitanti), ma paradossalmente riduce il budget economico finanziato, già non adeguato ai reali costi del Servizio».
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