Potrebbero essere due i presunti scafisti che nella mattinata di sabato scorso hanno, prima dell’intervento in mare della Guardia Costiera di Roccella, fatto di tutto per avvicinarsi il più possibile alla costa della Locride con una barca a vela con a bordo ben 135 migranti di nazionalità afgana tra cui tante donne e un alto numero di bambini alcuni dei quali con meno di 6 anni d’età. Un cittadino turco e uno di nazionalità siriana sono sospettati di aver condotto l’imbarcazione con a bordo i profughi. I due uomini, ora, sono tenuti separati dal gruppo e guardati a vista in attesa della conclusione dell’indagine avviata nei loro confronti dalle forze dell’ordine.
I sospetti, appunto, sono emrsi nella giornata di ieri nel corso delle articolate e capillari indagini avviate dagli investigatori della Polizia di Stato del commissariato di Siderno e dell’ufficio stranieri della Questura di Reggio Calabria a seguito dell’ennesimo sbarco di profughi che si è verificato, nel tardo pomeriggio di sabato scorso, al Porto di Roccella al termine di un’operazione di soccorso in mare compiuta dalla Guardia Costiera a circa 20 miglia di distanza dalla costa della Locride. Sui due uomini, attualmente posti in stato di semplice fermo in attesa della conclusione delle indagini e della successiva decisione che dovrà essere adottata dall’autorità giudiziaria competente, pendono due accuse: aver favorito l’immigrazione clandestina e ingresso illegale in Italia.
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