Centinaia di tonnellate di rifiuti sono state raccolte dalle strade di Arghillà. Sono intervenute le ruspe per restituire il decoro nel quartiere simbolo del degrado. Ma per quanto rimarrà pulita quest’area da anni ormai diventata una bomba non solo ambientale ma anche sociale? Per questo il Comitato di quartiere ha chiesto l’intervento del Governo per risolvere un problema che lede i diritti essenziali dei cittadini residenti, che sono quelli di vivere in un contesto dignitoso. Chi abita sulla terrazza che domina stretto dell’alto sa cosa vuol dire respirare i miasmi della spazzatura, spesso anche incendiata, con i cumuli così grandi da impedire anche la regolare viabilità. Un territorio che da quartiere residenziale si è trasformato in ghetto. Anche le istituzioni hanno la consapevolezza di quanto sia difficile ripristinare le regole della convivenza civile in un territorio che sembra terra di nessuno dove le leggi sembrano non valere. Del resto lo stesso sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, proprio nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha confermato che sull’area di Arghillà si consuma un vero e proprio traffico di rifiuti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio Calabria