La casa degli orrori: dai problemi strutturali alle carenze del personale. Viene fuori un quadro da brividi dalle 71 pagine dell’ordinanza in base a cui i carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno arrestato lunedì le due titolari della casa di riposo abusiva “Casa del Sole” e tre dipendenti indiziati dei reati di maltrattamenti verso conviventi e abbandono di persone incapaci, aggravati dall’aver cagionato la morte di un ospite. L’operazione, denominata “La Signora”, è scattata sulla base del provvedimento del gip Valerio Trovato, che ha accolto la richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri. E nelle pagine del provvedimento c'è davvero di tutto, dalle perizie su alcuni pazienti trovati in cattive condizioni alla deposizione di una ex dipendente, dai risultati di un’ispezione dei Nas alle immancabili intercettazioni telefoniche. Tutto nasce da una denuncia: «Facendo accesso alla struttura “Casa del sole” – si legge nel verbale – notavamo immediatamente lo stato dei luoghi i quali si presentavano carenti a livello strutturale con assenza di condizionatori d’aria, impianti termici, assenza di servizi igienici attrezzati… Notavo lo sporco pregresso e il cattivo odore di urina nelle camere. Il giorno del mio accesso notavo che il personale non era idoneo, vi era una donna, penso straniera, che non parlava neanche l’italiano. Dato che all’accesso sbagliavo piano, potevo notare la presenza di circa 10 pazienti che si presentavano tutti poco responsivi come sedati. Premetto anche che al mio accesso nessuno mi controllava né annotava le mie generalità o che indossassi i Dpi (non vi era nessun presidio Covid-19 gel, cartellonistica), il personale non indossava mascherine». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio