Reggio

Venerdì 22 Novembre 2024

Riace, un'intercettazione riapre il caso Lucano: parlano i legali dell'ex sindaco

«L'amministrazione dello Stato non vuole il racconto della realtà di Riace, oggi la mission dello Stato, lo Stato è composto come qua da voi. C'è l'opposizione». E’ un’intercettazione - secondo quanto scrivono la Repubblica e il Manifesto - la carta in mano a Mimmo Lucano e ai suoi difensori Andra Dacqua e Giuliano Pisapia per un possibile nuovo corso del processo l’ex sindaco del comune calabrese, diventato il simbolo dell’accoglienza ai migranti, condannato dal Tribunale di Locri a 13 anni e due mesi. A parlare nell’intercettazione, che secondo i legali, sarebbe sparita dagli atti del processo di primo grado è Salvatore Del Giglio, uno dei tre funzionari prefettizi, autore di una delle relazioni sullo Sprar di Riace diventate prove di accusa contro Lucano. All’allora sindaco di Riace il funzionario della prefettura reggina aggiunge: «l'obiettivo dell’integrazione è una parola buttata là. Non è improbabile che un domani, se non è già arrivata, verrà la Guardia di finanza». Tutte le intercettazioni sono finite al centro di una perizia acquisita agli atti del processo di appello, su richiesta dei legali di Lucano e con il consenso dei sostituti procuratori Adriana Fimiani e Antonio Giuttari. Un’intercettazione che, secondo Daqua e Pisapia, «potrebbe cambiare il corso del processo». "Non mi interessa una riduzione pena, sconti o altro - dice Lucano - io voglio l’assoluzione piena, voglio ristabilire la verità».

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