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Centri diurni a Reggio Calabria, al via i licenziamenti mentre si tenta una nuova strada

Le cooperative hanno fatto scattare le riduzioni del personale. La richiesta della Cisl Fp di un nuovo incontro e nel rimbalzo di responsabilità il prezzo più alto lo pagano i bambini

Hanno avviato le procedure di licenziamento per 14 operatori impegnati in due dei centri diurni che si “occupavano” dei servizi di assistenza ai bimbi disabili. La vertenza dei centri diurni continua e ridurre diritti e opportunità, in un rimpallo di accuse e responsabilità in cui il rischio è che il prezzo più alto venga pagato dei più fragili. Tutti rivendicano le loro ragioni. Da una parte la Regione ha riscritto le norme di riferimento con un nuovo regolamento adottato nel 2019, quindi non ieri ma due anni addietro, in un percorso in cui alcune espressioni del mondo delle cooperative erano rappresentate, poi c’è il Comune che da canto suo queste regole deve farle applicare, dopo aver concesso una proroga che è arrivata al capolinea il 30 giugno, anche nel rispetto di chi alle regole si è adattato. Poi ci sono alcune cooperative che non hanno l’accreditamento e in alcuni casi non l’hanno neanche richiesto, che non possono continuare a operare.
Cooperative che in questi anni hanno visto ridursi in maniera costante le risorse che gli enti destinano ai servizi. Cooperative che in tanti casi hanno dovuto anticipare (facendo speso ricorso alle esposizioni bancarie) quanto necessario per garantire il funzionamento delle strutture. Strutture sempre meno solide.

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