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Reggio Calabria, il bene confiscato torna alla città e ospita il centro per i servizi

L’immobile al consorzio Macramè. La struttura riqualificata nell’ambito del progetto Impronte a Sud-Welfare lab

Fino al 2017 era utilizzato come dormitorio per poveracci da sfruttare in una masseria. Da ieri è pienamente un “Bene Comune” a disposizione della società civile. Parliamo dell’immobile confiscato a Gioacchino Campolo, assegnato da Città Metropolitana al Consorzio Macramé e, rifunzionalizzato nell’ambito del progetto “Impronte a Sud – Welfare Lab” grazie al finanziamento di Fondazione Con il Sud e Fondazione “Peppino Vismara”. Gli spazi dell’elegante edificio liberty sono stati inaugurati ieri alla presenza di alcuni degli attori protagonisti di questa bella storia di “reconquista civile” e adesso saranno utilizzati come ha spiegato il presidente del consorzio Giancarlo Rafele, per erogare servizi non solo alle famiglie e alle persone svantaggiate ma anche alle aziende e ai lavoratori del terzo settore: «Oggi – ha detto – questo diventa un luogo di condivisione, di innovazione sociale e di rigenerazione urbana».
Gli interventi istituzionali che si sono succeduti danno il senso del lungo cammino e degli obiettivi realizzabili se si mettono da parte gli steccati ideologici: dal sindaco f.f. Carmelo Versace che ha ricordato l’avvio del percorso voluto da Giuseppe Falcomatà agli assessori regionale Tilde Minasi e comunale Giuggi Palmenta che hanno evidenziato gli interventi che nelle rispettive funzioni hanno introdotto per sostenere e alimentare i progetti sociali.

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