Mattinata intensa dedicata agli interrogatori di garanzia per gli indagati dell'operazione “Planning”. Davanti al Gip di Reggio, Antonino Foti, e alla presenza del Pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Stefano Musolino, sono comparsi alcuni tra gli imprenditori ritenuti al centro del patto con la 'ndrangheta per gestire e siglare affari nel settore dell'edilizia e della grande distribuzione alimentare. Una prima decisione è stata assunta dal Giudice che ha emesso ordinanza: Vincenzo “Enzo” Lo Giudice (Reggio, classe 1962) è stato scarcerato a conclusione dell'interrogatorio. Era stato colpito dalla misura degli arresti domiciliari e dopo 24 ore rimarrà gravato soltanto dall'obbligo di dimora nella regione Calabria. L'imprenditore è difeso dall'avvocato Francesco Albanese. Tra chi ha scelto di difendersi rispondendo alle domande degli inquirenti è stato Fortunato Martino (Reggio, 1963), tra gli indagati principali e con il carico di accuse più pesante. Martino, difeso dall'avvocato Antonino Curatola, avrebbe fornito una spiegazione ad ogni contestazione mossa a suo carico. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Domenico Gallo (Bovalino, 1956), difeso dagli avvocati Marco Gemelli e Antonio Speziale. Terminato anche l'interrogatorio di garanzia di "Dominique" Suraci (Reggio Calabria, 1968), altro imprenditore al centro delle accuse degli investigatori della Dia e della Guardia di Finanza. Difeso dagli avvocati Antonino Curatola e Francesco Albanese, dopo aver risposto alle domande degli inquirenti, il Gip di Reggio ha revocato la misura in carcere disponendo per lui gli arresti domiciliari.