Quando lo aveva proposto, il deputato Francesco Cannizzaro, supportato dall’allora capogruppo di Forza Italia e oggi governatore, Roberto Occhiuto, non avrebbe mai potuto immaginare che a distanza di 4 anni il suo emendamento non avrebbe portato benefici per l’aeroporto dello Stretto a cui lo stesso tiene molto. Era il 2018 e si sperava in un cambio di rotta per l’aerostazione e per tutta l’infrastruttura. Inizialmente quei fondi dovevano essere spalmati nel seguente modo “15 milioni di euro per il 2019 e 10 milioni per il 2020” avrebbero dovuto essere spesi o comunque avere avuto impegni giuridicamente rilevanti. E invece quasi nulla è stato fatto, tranne qualche piccolo bando di gara, peraltro andato deserto. Adesso quei si lavora al passaggio dei 25 nell’ambito dei Cis. Sono lontani i tempi degli annunci di una nuova vita per l’aeroporto e anche per questo si sta cercando di correre ai ripari con il Cis. Lo aveva anticipato questo giornale il mese scorso. La scelta di utilizzare il Cis sarebbe dettata dalla possibilità di avere così una qualità della spesa pubblica finanziata con fondi nazionali ed europei. Nei contratti, infatti, sono definiti i progetti degli interventi (tipologia, costi, tempi di attuazione etc.), le responsabilità dei contraenti, i criteri di valutazione e monitoraggio e le sanzioni per eventuali ritardi o inadempimenti. Rallentamenti che Regione e Sacal, attraverso il nuovo amministratore unico Mario Franchini, vorrebbero evitare per non perdere un’occasione storica per connettere la Calabria al resto dell’Europa.
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