Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

Lavori sulla 106 a Reggio, l’annuncio Anas arroventa il fuoco delle polemiche

Il cantiere dei malumori e delle polemiche. La Consulta della cultura, attraverso il suo portavoce, Eduardo Lamberti Castronuovo prende posizione e interviene rispetto alla nota dell’Anas sulla statale 106, «tardiva ed irriguardosa dell'utenza. Nessuno ne sapeva nulla. Al tempo della velocità massima dell’informazione, è paradossale o colpevole. La limitazione dello spazio utile al traffico sta causando danni di ogni tipo. Fino a 120 minuti, nelle ore di punta, è un tempo insostenibile, inaccettabile. L'inserimento di un guardrail, abbastanza semplice, si sarebbe potuto e dovuto fare nelle sole ore notturne, come è d’uso in ogni parte del mondo che non sia la Calabria. Vittimismo? No, realtà amara. Si sarebbe permessa l’Anas di farlo a Milano, un lavoro simile?» Un altro imprevisto per i cittadini. «Il Covid, la crisi economica, l’aumento sconsiderato dei costi energetici, hanno già messo in ginocchio Reggio e la città metropolitana tutta – sottolinea il portavoce della Consulta – . Accettare anche un ostacolo, autoprodotto, quale una zappa sui piedi, causato da un Ente statale che, evidentemente, ha tutto l’interesse a fornire i manufatti che scopriamo essere un brevetto Anas, è foriero di forti dubbi. Dubbi sulla opportunità, se non proprio sulla legittimità, del lavoro posto in essere, a scapito dei cittadini. Non si comprende, poi, l’annuncio pazzesco della chiusura di un tratto ben più lungo, programmato dal 14 settembre e per ben 70 giorni. Per fare cosa? Per sostituire il guard rail metallico, addirittura esistente sui due sensi di marcia, in doppio e montato in altezza con due corpi paralleli. Una barriera insormontabile anche in caso di gravi incidenti causati da camion». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

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