«La critica, quella sana, veritiera e propositiva, è una risorsa per chiunque si trovi ad amministrare la cosa pubblica. Poi c’è la critica più subdola e becera, quella motivata dal rancore personale o politico, quella che muove dalla ricerca di un quarto d’ora di celebrità, quella di chi vorrebbe cavalcare l’onda della legittima rabbia dei cittadini, magari per intestarsi battaglie che si sostengono solo a parole». Dopo un periodo di silenzio dovuto all’assenza da Palmi per qualche giorno, torna a parlare il sindaco Giuseppe Ranuccio: «A questa seconda tipologia di critiche ho sempre provato a rispondere con i fatti e, da quando ho l’onore di guidare la nostra città, con gli atti amministrativi. Volete sapere se sono incazzato per ciò che sta avvenendo a pochi metri dalla sorgente Vina? Si, lo sono. Moltissimo. Ma questo non basta: servono, come dicevo, fatti ed atti amministrativi». Il primo cittadino ripercorre i passaggi della vicenda: «Sino al 2020 la “questione discarica” era in sostanza chiusa a seguito di un provvedimento della magistratura di Catanzaro. Dopodiché l’ordinanza 45/2020 del presidente della Regione Calabria ha riaperto la partita. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio