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Reggio, l’Aeroporto e le troppe stagioni delle illusioni

Il percorso a ritroso delle compagnie e delle tratte che hanno acceso la speranza del rilancio del “Tito Minniti”, le promesse disattese e la lenta erosione del numero dei passeggeri

Ramona Badescu era la testimonial di una rotta che doveva avvicinare la Romania allo Stretto. Correva l'anno 2013, l'operazione era una delle tante di una stagione che sembrava aver acceso nuove speranze sull'aeroporto “Tito Minniti”. 52 voli annunciati dalla Regione che collegavano la Germania, ma quelle promesse non hanno mai visto concreta realizzazione. Il collegamento con la Russia invece qualche volo l'ha pure fatto, la compagnia area Nordavia aveva fatto sognare una possibile vocazione internazionale dello scalo. Non a caso sempre in quell'anno debuttò anche la charteristica con un volo su Sharm El Sheikh. Un “esperimento” con scalo a Napoli che per qualche mese garantì i collegamenti con una delle mete turistiche più gettonate di sempre. L'anno dopo sullo slancio dell'entusiasmo e sempre con la formula charter, arrivò al Tito Minniti la Flyniky la compagnia aerea fondata dal pluricampione di formula uno, direzione Vienna. Una vera primavera in cui si pensava a grandi sfide, in cui le proiezioni guardavano ad un bacino di utenti che abbracciava la provincia reggina, tutta e quella messinese. Passeggeri che in questi anni invece hanno scelto di volare a Lamezia e Catania, gli aeroporti internazionali che propongono un’offerta commerciale più ricca e a prezzi più competitivi. IL risultato? Una costante erosione di voli e quindi di passeggeri.
Un lento declino figlio, si è detto spesso in questi anni, delle limitazioni della pista che impongono alle compagnie piloti abilitati, ma anche di una classe dirigente miope che non ha mai saputo valorizzare le potenzialità di uno scalo che invece potrebbe diventare l’approdo naturale dei passeggeri diretti alle Isole Eolie o a Taormina (il pontile c’è e rappresenta un’altra storia di fallimenti). Eppure non è sempre stato così. Nei decenni passati sono state diverse le compagnie, spesso attratte dagli incentivi della Regione, che hanno inserito tratte con diverse destinazioni. Una vivacità a breve scadenza che in ogni caso oggi appare quasi un’utopia per l'aeroporto che celebra come una conquista il ripristino dei voli storici per Roma e Milano mattutini e serali che consentono di andare e tornare nella stessa giornata.

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