Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

Reggio: processo “Pedigree 3”, le difese respingono le accuse

Estranei ad ogni accusa di fare parte della cosca Serraino, nessun ruolo né partecipazione ai contesti criminali del quartiere collinare della cintura urbana sud San Sperato e dei comuni di Cardeto e Gambarie in Aspromonte. E un fermo no alle pesanti conclusioni del Pubblico ministero antimafia, Walter Ignazitto, che al termine della propria discussione aveva chiesto la stessa condanna per i due imputati: 12 anni e 8 mesi di reclusione, a carico di Domenico Russo e e Francesco Doldo. Da ieri parola alle difese nel processo “Pedigree 3”, la terza tranche della maxi operazione condotta dal pool antimafia di Reggio contro le giovani generazioni e gli assetti moderni della cosca di ’ndrangheta Serraino. Ieri all'Aula bunker di viale Calabria udienza dedicata alle arringhe davanti al Giudice dell'udienza preliminare, Vincenzo Quaranta: gli avvocati Maria Rossana Ursino e Francesco Calabrese per Domenico Russo, e l'avvocato Giuseppe Mazzetti per Francesco Doldo. Oggi il processo ritornerà in Aula per registrare l'arringa dell'avvocato Giuseppe Nardo. Dalle indicazioni ufficiose dalle cancelleria il Giudice fisserà un'ulteriore udienza per eventuali controrepliche, per poi ritirarsi in camere ai consiglio e nella stessa giornata emettere la sentenza. Due gli imputati in questa terza fase della maxi inchiesta sul clan Serraino. Per la Procura distrettuale antimafia sono entrambi esponenti della cosca Serraino ed «intranei» agli organici del sodalizio mafioso con base operativa a San Sperato e influenza in città anche nei rioni sud di Arangea e Gallina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

leggi l'articolo completo