A Reggio Calabria una classe con solo bambini rom, che violerebbe la legge. È questo il caso denunciato dall'associazione “Un mondo di mondi” che parla di «un fatto molto grave» in «un Istituto scolastico pubblico che viola la legge costitutiva della scuola aperta emarginando un gruppo di minori». La questione sarebbe emersa ufficialmente nell'incontro del tavolo locale del “Progetto Rom Sinti e Camminanti”. Il “Progetto Rsc” è un piano nazionale finalizzato all'inclusione degli alunni Rom, Sinti e Camminanti, finanziato dal Pon Inclusione e promosso dal Ministero del Lavoro in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il Ministero della Salute e l’Istituto degli Innocenti. È stato avviato nel 2013 ed oggi viene realizzato in 13 città metropolitane, tra le quali c’è anche Reggio.
I rappresentanti dell’associazione sostengono che c’è «da considerare che gli alunni rom che vengono concentrati in una classe nell'Istituto comprensivo provengono dal ghetto urbano di Arghillà Nord, dove con le loro famiglie subiscono, da anni, la ghettizzazione abitativa insieme allo stigma di “causa del ghetto”» sottolineando anche l’indifferenza istituzionale: «A nostro parere, è grazie anche a questo atteggiamento degli enti che la dirigente dell’Istituto comprensivo ha potuto, in un incontro pubblico registrato, giustificare senza alcuna remora questa “scelta” rivendicandone, perfino, la necessità».
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