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Locri, una biblioteca nella villa del boss: "Sarà simbolo del nostro riscatto"

Confiscata a Leonardo Guastella, braccio destro di Antonio Cordì “u ragiuneri”. Di fronte allo “Zaleuco” in via Francesco Panzera, docente assassinato

Potrebbe diventare una biblioteca da mettere a disposizione degli studenti di Locri la grande villa che sorge di fronte al liceo scientifico “Zaleuco” , appartenuta a Leonardo Salvatore Guastella, ritenuto il fidato “braccio destro” del defunto capo dell’omonima cosca Antonio Cordì “u ragiuneri”. Sorge, tra l’altro, nella via intestata al coraggioso professor Francesco Panzera assassinato dalla ‘ndrangheta nel lontano 1980 perché cercava di tutelare gli studenti dai pericoli della droga. È l’idea dell’Amministrazione comunale, comunicata ieri alla “Gazzetta” dal sindaco Giovanni Calabrese.
«La costruzione, molto verosimilmente realizzata con proventi derivanti da azioni illecite – ci ha detto il primo cittadino – è entrata a far parte del patrimonio indisponibile del Comune, come altri beni confiscati ai clan e che stiamo già utilizzando per scopi sociali. Un esempio di vittoria della legalità sulla ‘ndrangheta e di riscatto sociale, che contribuisce fortemente ad offrire un’immagine diversa e innovativa della città che intende proseguire nel suo cammino di riscatto e di legalità anche con l’obiettivo di liberare la città e il territorio da quella mortificante nomea secondo la quale qui tutto è permeato da una diffusa gestione mafiosa che monopolizza flussi e clientela in modo deviato sul territorio».

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