C’era una volta il pontile. È l’attracco per i mezzi veloci provenienti dall’altra sponda, l’emblema, più di ogni altro, del progressivo declino dell’aeroporto che dello Stretto ha solo il nome: scarsa offerta di voli (finora solo Roma e Milano con orari improbabili) e collegamenti quantomeno difficili (persino l’apposita fermata ferroviaria si è rilevata un flop) hanno affossato il “Minniti”, con i reggini costretti a servirsi di Lamezia Terme e i messinesi orientati con più comodità su Catania.
L’operazione rilancio dell’aeroporto, oggi più che mai, è in mano alla Sacal con il supporto garantito dalla Regione. Dall’ultima riunione con le istituzioni del territorio, anche siciliane, tenutasi proprio al “Minniti” è filtrato ottimismo in vista del prossimo step, la conferenza dei conferenza dei servizi convocata per martedì 20 settembre dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, su delega ricevuta dal ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. Sul tavolo i 13 milioni di euro per finanziare gli oneri di servizio dall’aeroporto di Reggio (che si aggiungono ai 3 milioni di fondi statali) deliberati dalla giunta regionale lo scorso 7 settembre. E ancora, sono in ballo i 25 milioni dell’emendamento Cannizzaro da “blindare” con una serie di scadenze forzate.
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