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A Reggio Calabria cresce l’emporio solidale ma serve una sede più ampia

A un anno dall’apertura bilancio tutto positivo per l’attività della Misericordia. «Abbiamo sostenuto 130 famiglie, distribuito quintali di viveri. Potremmo fare di più, ma gli appelli agli enti non sono stati accolti»

Centotrenta famiglie assistite nel primo anno di attività. I primi 365 giorni dell'emporio solidale della Misericordia sono scanditi dall'impegno a favore di chi rischia di rimanere ai margini, di chi vive con affanno la difficoltà delle crisi. In un momento in cui la povertà azzanna sempre più nuclei familiari la Misericordia ha messo in campo uno strumento utile, concreto, nel rispetto della dignità degli utenti. L'idea attorno a cui ruota l'esperienza delle “Dodici ceste” è quella di creare una sorta di minimarket come fare una spesa quotidiana, solo che invece delle banconote si usano dei ticket che vengono rilasciati in base al modello Isee.
L’idea di allestire un negozio nasce proprio dalla consapevolezza che il disagio non è per queste persone solo economico, dare la possibilità di fare una vera e propria spesa aiuta il soggetto in difficoltà a riappropriarsi delle propria dignità. Un operazione nata grazie ad progetto della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, con il contributo del ministero delle Politiche Sociali, che ha promosso la realizzazione di 31 Empori Solidali in tutta Italia, per il contrasto della povertà alimentare nel nostro paese, con particolare riferimento a questo periodo post-pandemia.

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