Il decreto di confisca dell’imponente, lussuoso immobile era stato emesso nel 1998, ma solo in questi ultimi giorni, e cioè a distanza di ben 24 anni, lo Stato si è deciso ad eseguirlo. E si è appropriato in Piemonte della villa di Rocco Schirripa, presunto boss di Gioiosa Jonica, trapiantato nel Nord Italia, a Torrazza Piemonte, cittadina di circa 3mila abitanti nell’area della città metropolitana di Torino, Schirripa, oggi settantenne, è attualmente in carcere a scontare la condanna definitiva all’ergastolo per omicidio. È infatti considerato uno dei responsabili dell’efferato assassinio del procuratore della Repubblica di Torino, Bruno Caccia, assassinato nel capoluogo piemontese nel 1983.
A conclusione, di un interminabile iter giudiziario, infarcito per anni da un’infinità di ricorsi, controricorsi e decreti vari, in quest’ultima settimana di settembre, un’operazione ordinata dal questore di Torino e compiuta dalla Polizia, dai carabinieri, dai vigili del fuoco e dalla polizia municipale, alcuni familiari dell’ergastolano, tra cui la moglie Eleonora Iervasi, sono stati costretti a lasciare definitivamente l’immobile, che è stato quindi immesso anche materialmente nella disponibilità del Comune di Torrazza Piemonte.
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