Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per... la martoriata sanità pianigiana: a due anni dalla sua riconversione in centro Covid per la lungodegenza dei positivi stabilizzati provenienti dal Gom di Reggio Calabria (proprio in questi giorni si è registrato un incremento di ricoveri, saliti da 8 a 14), che aveva portato allo smantellamento dei pochi reparti rimasti aperti e al trasferimento dei servizi diagnostici e ambulatoriali, il “Giovanni XXII” di Gioia Tauro inizia pian piano a recuperare le sue normali funzioni di ospedale civico riacquistando il Laboratorio analisi e la Radiologia; secondo alcune fonti, già da oggi, disponibili anche per l’utenza esterna mentre, a detta del sindaco Aldo Alessio, ad uso esclusivo interno e a supporto del Pronto soccorso. A darne notizia per prima, ieri mattina, sorprendendo un po’ tutti, è stata Carmela Pedà, esponente forzista calabrese candidata al Senato alle ultime Politiche, la quale ha anche annunciato l’imminente apertura del reparto di Medicina con annesso supporto dell’ambulatorio di Cardiologia: «Sono dei primi passi importanti verso il completo funzionamento del nosocomio gioiese», ha evidenziato Pedà che nel suo post ha riservato parole di apprezzamento per il presidente della Regione Roberto Occhiuto, la commissaria dell’Azienda sanitaria provinciale, Lucia Di Furia, e il direttore sanitario Giuseppe Zuccarelli «per il gran lavoro svolto». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio