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Cellule staminali dalla Russia a Reggio Calabria, la vita oltre la guerra

È italiana la regia del trasporto che ha salvato la vita a un cosentino di 55 anni ricoverato al Ctmo del Grande Ospedale metropolitano di Reggio Calabria, bypassando l’embargo russo. Per salvare la vita di un ammalato affetto da una forma grave di leucemia era necessario un trapianto e l’unico donatore al mondo era stato individuato in una remota località della Russia a quasi 5 ore di volo da Mosca. Collegare il punto A dov’era il generoso donatore col punto B dove l’ammalato fiducioso aspettava è apparso subito molto difficoltoso. Non è possibile, infatti, avere un visto d’ingresso in Russia neanche per salvare una vita, né tantomeno è possibile per i russi venire in Italia seppur per le medesime nobili ragioni.
Dopo un confronto tra l’Ibmdr (l’organismo istituzionale italiano che ha trovato il donatore e che sovrintende a questo tipo di trasporti) e il Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti, associazione di volontari toscani, che avrebbe effettuato il trasporto, è giunta la soluzione. Era necessario organizzare “uno scambio” fra il corriere russo e quello italiano in un luogo in cui fosse possibile recarsi per entrambi così è stata individuata la Turchia e si è messa in moto la complessa macchina organizzativa per fare incontrare i due corrieri a Istanbul. E così è stato.

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