Mentre l’eco della guerra si fa sempre più minacciosa c’è chi, nel piccolo della vita quotidiana, cerca spazi di incontro per uomini obbligati in altri luoghi ad essere reciprocamente ostili per volontà dei potenti. E così una normale terrazza del centro città si è trasformata in una domenica d’ottobre nel più sacro dei luoghi in cui uno sparuto gruppo di fedeli ortodossi, georgiani, russi e ucraini, hanno pregato assieme per la pace e per la fratellanza. A raccontarci l’avvenimento è stato il reggino Padre Nilo, custode del Monastero Ortodosso di San Giovanni Theristis di Stilo che ha favorito il realizzarsi della celebrazione liturgica.
Il religioso ha esordito: «In Ucraina sussiste uno scisma nell’ambito della chiesa ortodossa tra la chiesa ‘autocefala’ ucraina riconosciuta da 4 delle 14 chiese ortodosse e la chiesa autonoma ucraina che da alcuni mesi ha interrotto la dipendenza amministrativa dal patriarcato di Mosca con la quale mantiene solo la comunione canonica».
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