La Corte d’appello ha emesso la sentenza sul concorso per primario di Dermatologia del Grande ospedale metropolitano vinto nel 2017 da Giovanna Malara, confermando il giudizio di illegittimità della procedura valutativa già sancito dal giudice di primo grado: la procedura sarebbe viziata da criteri di valutazione illegittimi che avrebbero favorito ingiustamente Malara ai danni di Valeria Falcomatà. Quest’ultima si sarebbe, in assenza di tali errori nei criteri di attribuzione dei punteggi (valutazione della anzianità), classificata al primo posto nella graduatoria e quindi avrebbe avuto una significativa probabilità di essere nominata direttore della struttura.
La Corte ha stabilito, in adesione alle richieste incidentali dell’avv. Giuseppe Mazzotta, che Valeria Falcomatà debba ricevere un risarcimento del danno economico, quantificato nel 50% del lordo delle differenze di trattamento economico non percepito nel quinquennio a causa dell’errore dell’azienda ospedaliera. La Corte d’appello poi, in adesione al ricorso del Gom, ha invece riformato la sentenza di primo grado quanto al tipo di tutela da accordare, nella parte in cui il giudice di primo grado aveva ordinato la ripetizione della procedura valutativa viziata. La Corte, sulla base del convincimento che il giudice ordinario non abbia il potere di annullare il contratto di natura privatistica instaurato tra l’ospedale e la professionista, ha sancito il diritto al risarcimento a favore di Falcomatà, in quanto danneggiata dall’operato illegittimo dell’azienda.
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